Il protocollo diagnostico deve tendere innanzitutto ad accertare in modo inequivocabile l’acuità uditiva. La diagnosi di sordità congenita basata soltanto sulla valutazione del comportamento del cane in esame in presenza di stimoli uditivi di varia intensità ha un valore estremamente limitato. La valutazione clinica deve quindi essere seguita dall’esame dei potenziali uditivi del tronco cerebrale (BAER) che fornisce informazioni qualitative e quantitative sull’acuità uditiva del soggetto in esame.
Altre indagini quali l’esame otoscopico e la valutazione del BAER dopo stimolazione ossea completano il procedimento diagnostico e permettono di distinguere la sordità neurosensoriale dalla sordità di conduzione conseguente a otiti acute o croniche e/o accumulo ceruminoso eccessivo.